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San Leo

30 Km da Rimini
E-mail: 
Organizzazione: 
Ufficio Turistico
Indirizzo: 
Palazzo Mediceo - piazza Dante Alighieri, 14 S. Leo
Telefono: 
0541/916306 - 926967 Numero Verde 800 553 800
Fax: 
0541/926973
Come arrivare: 

In auto: da Rimini 32 Km, Statale 258 direzione Arezzo, a Pietracuta si svolta a sinistra.
Tempo di percorrenza: 45 minuti circa.

In bus: Corse giornaliere feriali con trasbordo a Pietracuta.
Partenza da Rimini 8.40 – cambio a Pietracuta 9.24 – arrivo a San Leo 9.45
Partenza da Rimini 13.20 – cambio a Pietracuta 14.08 – arrivo a San Leo 14.30
Partenza da San Leo 13.10 - cambio a Pietracuta 13.30 - arrivo a Rimini 14.25
Partenza da San Leo 17.50 - cambio a Pietracuta 18.10 - arrivo a Rimini 19.02
Bus 160 - Agenzia Start Romagna (tel.0541/300850 www.startromagna.it) e Bus 102 Adriabus (tel.0541/392920 www.adriabus.eu )
Si effettuano corse dirette durante il periodo estivo (metà giugno - metà settembre) con Bus 165 Start Romagna. 

In bici: Vedi Verucchio poi sulla Statale 258 da Pietracuta si prosegue per San Leo.
Difficoltà del percorso: la prima parte è di grado medio, gli ultimi chilometri sono di difficoltà elevata.
Tempo di percorrenza 1 ora e 40 minuti circa.

Una rupe a strapiombo sulla Valmarecchia.

San Leo sorge su un imponente masso roccioso con pareti a strapiombo,conformazione che ne ha determinato la doppia realtà di fortezza naturale e di altura inaccessibile sacra alla divinità.

Anticamente la città si chiamava Montefeltro, da Mons Feretrius, insediamento romano, sorto intorno ad un tempio consacrato a Giove Feretrio. Sul finire del III secolo d.C. dalla Dalmazia giunsero Leone e il compagno Marino, ai quali si deve la rapida diffusione del cristianesimo in tutta la regione, fino alla nascita della diocesi di Montefeltro. Leone è considerato per tradizione il primo vescovo di questa circoscrizione ecclesiastica, anche se la sua istituzione risale al periodo fra VI e VII. Nucleo originario della cristianità leontina è la pieve, di età preromanica, dopo il VII secolo venne affiancata dalla cattedrale, consacrata al culto di San Leone nel 1173.  La piazza centrale è intitolata a Dante Alighieri, ospite illustre della città insieme a San Francesco d'Assisi, che qui ricevette in dono dal Conte Orlando di Chiusi nel Casentino il Monte della Verna.

Le origini della Fortezza si perdono già all'epoca delle guerre tra Goti e Bizantini (VI secolo). Fu costantemente oggetto di contesa soprattutto durante i secoli XIV- XV fino a quando venne definitivamente conquistata dai Montefeltro nel 1441, ad opera del giovane Federico da Montefeltro. Il possente apparato difensivo di San Leo sembra essere un prolungamento del masso che lo sostiene: è difficile distinguere fra l'opera della natura e quella dell'uomo, capace di potenziare i vantaggi del sito. Seguì le sorti del ducato nella successione delle famiglie dinastiche: Montefeltro, Borgia, Della Rovere, Medici fino ad arrivare al 1631 anno di devoluzione allo Stato Pontificio. Con questi ultimi divenne aspro carcere nelle cui celle finì i propri giorni il Conte di Cagliostro. Anche dopo l'Unità d'Italia, la fortezza continuò ad assolvere la sua funzione di carcere, fino al 1906. In seguito ospitò una "compagnia di disciplina" dal 1911 al 1915.
Entrando dall'unica porta che consente l'accesso al paese, l'occhio spazia su stupendi segni di cultura e civiltà dalla piazza con la Pieve romanica, al Duomo, alla Rocca con la prigione di Cagliostro. Scopri qui cosa vedere a San Leo

Dopo la riapertura della fortezza rinascimentale all’insegna della sicurezza avvenuta il 22 maggio scorso, San Leo, “capitale del Montefeltro”, si appresta a dare il benvenuto all’estate e ai turisti.
Un’estate diversa, nuova e più a misura d’uomo pensata per assaporare la bellezza, la cultura e la storia millenaria che la città e la Valle in cui è immersa regalano. Un Borgo antico da vivere e godere in totale sicurezza con tante novità: un’isola pedonale propedeutica al nuovo arredo urbano che abbraccerà la centrale piazza Dante Alighieri e coinvolgerà anche le limitrofe vie del centro storico sino al Belvedere della Città, un nuovo albergo diffuso fortemente sostenuto dall’amministrazione comunale che permetterà soggiorni in ambienti sapientemente restaurati e diffusi su tutta la Città, itinerari di eco-turismo con percorsi a piedi o in bicicletta per favorire un migliore contatto con la natura e camminate fotografiche .

Orari Fortezza
Orari Museo d'Arte Sacra


 

Notizie aggiuntive: 

Marchi di Qualità: San Leo è Bandiera Arancione del Touring Club Italiano (www.bandierearancioni.it ) e fa parte del Club “Uno dei Borghi più Belli d’Italia” (www.borghipiubelliditalia.it )
Cucina locale: tra i primi troviamo gli strozzapreti tirati a mano senza uova.
Tipico il coniglio in porchetta cucinato arrosto con finocchio selvatico; il formaggio pecorino è "autentico" ed inusuale è il cotechino aromatizzato con legumi; gustosissimo il Prosciutto di Carpegna.
Vini: la tradizione vuole il robusto Sangiovese in accompagnamento alla cucina del territorio. Tra i bianchi troviamo il Trebbiano e un Frizzantino Galante di Verucchio.
Acquisti e souvenir: Pregevoli ceramiche dipinte a mano, lavorazioni in ferro battuto, ricostruzione e restauro del mobile antico, prodotti tipici locali (salumi, formaggio alle foglie di noci, miele, pane, spianata, pizza, biscotti…).
Il 16 novembre 2013, le Poste Italiane hanno emesso un francobollo dedicato a S. Leo. E' un francobollo a tiratura limitata nella serie dedicata al “Turismo”. Un riconoscimento che hanno ottenuto anche Scanno, l’isola di Ponza e Tropea nel 2013.
A Pietramaura, a 3 km da San Leo, si tessono ancora coperte di lana a mano.
Dintorni: prima di giungere a San Leo, svoltando a destra in una stradina secondaria si trova la Pieve romanica di Sant'Igne, con bel chiostro.
Meritano una visita i boschi del Monte Carpegna (1415 m.l.m.) con sosta all'Eremo.
Data ultimo aggiornamento 31/03/2021 - 13:51