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Home / Notizie / Rimini apre il 2010 con Tosca di Giacomo Puccini

23-12-2009

Rimini apre il 2010 con Tosca di Giacomo Puccini

Come da tradizione la città delle vacanze dà il benvenuto al nuovo anno con l'opera lirica: 1 e 3 gennaio all'Auditorium Palacongressi

1 e 3 gennaio 2010 Rimini festeggia l’anno nuovo con Tosca, l’opera lirica in tre atti di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, per la Regia e con le scene e i costumi di Ivan Stefanutti, il Coro Lirico città di Rimini Amintore Galli e l’Orchestra Camerata del Titano diretti dal Maestro concertatore e Direttore d’Orchestra Matteo Salvemini.

L’Opera, che fa parte del Calendario eventi del Natale e Capodanno del Comune di Rimini, è tratta dal dramma La Tosca di Victorien Sardou. Considerata l'opera più drammatica di Puccini, è ricca di colpi di scena e di trovate, mentre il discorso musicale si evolve rapidamente, caratterizzato da incisi tematici brevi e taglienti. La vena melodica di Puccini ha modo, in quest’opera, di emergere nei duetti tra Tosca e Mario, nonché nelle tre celebri romanze, una per atto "Recondita armonia", "Vissi d'arte", "E lucevan le stelle”.

Tosca, Rimini 2010 è una Prima Assoluta, prodotta ex novo dall’Associazione Atto Primo Rimini inMusica grazie all’arte del Regista Ivan Stefanutti, creatore dei costumi e delle scenografie realizzate nel laboratorio di Scenografia del Teatro Sociale di Rovigo, che vengono portate in scena per la prima volta.

In questa storia, un tenebroso e sleale potente, per il suo piacere, mente, promette, tende trappole e imbroglia. Assolda ex criminali per costituire una squadra finalizzata ad ogni sorta di “lavoro sporco”: in una Roma non solare, dove per sopravvivere bisogna non vedere, ma guardarsi le spalle e dove tutti sono destinati a perdere.

In questa storia le tenebre sono all’interno delle cupe cattedrali e dei lugubri palazzi. Fuori, la notte è illuminata da bellissime stelle e dalla luna piena. Ma sono un’illusione: spariranno senza dare soccorso. Spesso si associa la fine con il buio, ma in questo caso è l’esatto contrario, quando l’alba arriva, è solo per portare il tragico epilogo.

Questa volta l’amore non comanda … e nessuno sopravvive.

TRAMA

L'azione si svolge a Roma, dopo gli eventi rivoluzionari francesi e la caduta della prima Repubblica Romana. Qui, Angelotti, bonapartista ed ex console della Repubblica Romana, è fuggito dalla prigione di Castel Sant'Angelo e cerca rifugio in chiesa, dove sua sorella, la marchesa Attavanti, gli ha fatto trovare un travestimento femminile. La donna è stata ritratta, senza saperlo, in un quadro del cavalier Mario Cavaradossi. Angelotti e Cavaradossi che si conoscono da tempo e condividono la fede politica, si incontrano e preparano un piano di fuga ma sopraggiunge Tosca, la cantante amante di Cavaradossi, che, riconoscendo la marchesa Attavanti nella figura della Maddalena ritratta nel quadro, fa una scenata di gelosia a Mario. Questi decide di accompagnare Angelotti per coprirlo nella fuga e portano con loro il travestimento femminile, dimenticando però il ventaglio nella cappella. Giunge la falsa notizia della vittoria delle truppe austriache su Napoleone a Marengo e il crudele barone Scarpia, capo della polizia papalina si mette sulle tracce di Angelotti, sospettando fortemente la complicità di Mario. Per riuscire ad incolparlo ed arrestarlo egli cerca di suscitare la gelosia di Tosca, usando il ventaglio dimenticato nella cappella degli Attivanti. Suo scopo è uccidere Cavaradossi e prendergli la donna. Mario viene arrestato e torturato e Scarpia fa in modo che Tosca possa udire le sue urla. Stremata dalle grida dell'amato, la cantante rivela a Scarpia il nascondiglio dell'evaso: il pozzo nel giardino della villa di Cavaradossi. Ma la notizia della vittoria delle truppe austriache era falsa, e Napoleone ha sconfitto gli austriaci a Marengo. Mario inneggia ad alta voce alla vittoria e Scarpia lo condanna a morte. Disperata, Tosca chiede a Scarpia di concedergli la grazia ma il barone acconsente solo a patto che lei gli si conceda, in cambio le fa credere che la fucilazione sarà simulata e i fucili caricati a salve. Dopo aver scritto il salvacondotto che permetterà agli amanti di raggiungere Civitavecchia, Scarpia si avvicina a Tosca per riscuotere quanto pattuito, ma questa lo accoltella. All’alba Mario è ormai pronto a morire quando Tosca arriva e spiega di essere stata costretta ad uccidere Scarpia. Gli mostra il salvacondotto e lo informa della fucilazione simulata. Ma Mario viene fucilato veramente e Tosca, sconvolta e inseguita dagli sbirri che hanno trovato il cadavere di Scarpia, si getta dagli spalti del castello.

PERSONAGGI

Chiara Angella (Tosca)

Stefano la Colla (Mario Cavaradossi)

Gabriele Spina (Scarpia)

Alessandro Calamai (Sciarrone/Carceriere)

Roberto Falcinelli (Angelotti)

Salvatore Salvaggio, (Sagrestano)

Roberto Carli, (Spoletta)

Coro Le allegre Note

DOVE

Auditorium Palacongressi Rimini

via della Fiera, 52 - Rimini

QUANDO

Prima • venerdì 1 gennaio ore 17.30

Replica • domenica 3 gennaio ore 21.00

COSTO BIGLIETTI

Prima e Replica • sett/A € 50,00 • sett/B € 40,00

sett/C € 30,00 • Tribune: sett/D € 25,00

PREVENDITA BIGLIETTI

Rimini, via Gambalunga, 17 – tel. 331 4228946 - 328 1922593

DAL 5 DICEMBRE APERTO TUTTI I GIORNI (da lunedì a domenica)

mattino: dalle ore 9,00 alle ore 12,30

pomeriggio: dalle ore 16,00 alle ore 19,30