Dal 9 al 14 ottobre 2009 il Borgo SantAndrea, in occasione della Festa del Patrono San Gaudenzo, organizza la quinta edizione della sua Festa del Borgo, invitando tutti, Riminesi e non, a un viaggio nel tempo e nellidentità della città, per riscoprire le sue radici attraverso una settimana di incontri, assaggi e racconti. Una Festa i cui protagonisti saranno i luoghi del Borgo, luoghi parlanti perché hanno animato e continuano ad animare lo spazio dove si abita, dove si lavora e dove ci sincontra. E insieme conservano la memoria storica del Borgo e della sua gente.
I luoghi-simbolo del Borgo -
Tra gli eventi speciali,
Durante la Festa, tutto il Borgo diventerà un palcoscenico: ogni sera ci saranno animazioni e spettacoli musicali nelle varie postazioni disseminate in tutto il borgo, e non mancheranno stand gastronomici ispirati alla tradizione, secondo la Ricerca sulle antiche ricette della gastronomia borghigiana avviata nelle scorse edizioni, e gemellati con alcune gastronomie regionali.
Il Borgo S. Andrea, oggi immerso in una Rimini moderna, un tempo era il luogo in cui si esprimeva lessenza stessa della romagnolità. Un vero e proprio paese che manteneva un profondo contato con la campagna, di cui era il naturale sbocco commerciale, porta dingresso per i contadini che mettevano in mostra gli animali da vendere nel Foro Boario. Un paese fatto di strade, aie, cortili e piazzette abitati dagli operai che fabbricavano mattoni alla Fornace. Pieno di osterie e trattorie, che li accoglievano e coccolavano quando, stanchi, davanti ad un bicchiere di vino e a un mazzo di carte, proponevano, talvolta in modo stentato, le loro canzoni o meglio le decantazioni.
Strade di un borgo polveroso percorse dalle lavandaie di nero vestite che del centro storico venivano oltre la porta a ridare candore alle lenzuola delle famiglie riminesi.
Borgo SantAndrea era abitato da operai, artigiani, fattori, piccoli proprietari terrieri, macellai e negozianti, una zona popolosa e attiva che poteva vantare siti in parte scomparsi, che hanno segnato la storia della città.
Luoghi e presenze del Borgo sincarnavano nelle voci e nelle parole che animavano la vita della comunità borghigiana, che ogni giorno così si relazionava e si raccontava.
Questanno la festa popolare propone un ospite illustre che a Rimini ha studiato e soggiornato: Giovanni Pascoli, il più grande poeta italiano dell'epoca moderna, colui che ha saputo trasformare in poesia alta e sublime le immagini e la carnalità di questa nostra terra romagnola: E Zvanì.
LOSPITE ATTESO: IL NOSTRO GIOVANNINO (Zvanì)
GIOVANNI PASCOLI E RIMINI
Il famoso poeta sanmaurese si trasferì a Rimini nel 1871, all'età di sedici anni per frequentare il liceo classico Giulio Cesare. A Rimini tornò ad intermittenza per tutta la vita: i rapporti del Poeta con la nostra città saranno indagati e raccontati attraverso un percorso deccezione.
Sabato 10 Ottobre, alle ore 17, nella sala Don Pippo sarà inaugurata la mostra Il giovane Pascoli attraverso le ombre della giovinezza (per gentile concessione del Comune di San Mauro Pascoli e del Museo Casa Pascoli).
Interverrà alla presentazione Gianfranco Miro Gori, Sindaco di San Mauro Pascoli e, per l'occasione, la pronipote di Giovanni Pascoli, Gloria Fuzzi, canterà le poesie del Poeta.
Domenica 11 Ottobre, alle ore 17, nella sala Don Pippo ci sarà una conferenza sul tema Cosa ci faceva il Pascoli a Rimini? I rapporti del grande Poeta con la nostra città e con la Romagna, con lintervento di Gianfranco Miro Gori, sindaco di San Mauro e studioso del Pascoli, Giuliano Ghirardelli, giornalista e pascoliano fervente, gli studiosi di storia locale Manlio Masini, e Pier Luigi Nicolò e Romano Ricciotti.
Martedì 13 Ottobre alle ore 21, nel Salone della Casa di riposo "Valloni", in via Bilancioni ci sarà un recital di Raul Grassilli, da "L'Avvento" di Giovanni Pascoli. Lintroduzione sarà affidata al semiologo Giampaolo Proni.
LAvvento è il discorso che a pochi giorni dal Natale 1901 Pascoli tenne per beneficenza a Messina, di fronte ad un uditorio di maestre impegnate negli istituti dedicati allinfanzia abbandonata. Giovanni Pascoli era arrivato, agli inizi del Novecento, in solitudine, a formulare grandi ed emozionanti visioni politiche, legate ad una profonda riflessione sulla natura umana. E a chi gli contestava il ripudio dell'odio e della lotta di classe, Pascoli rispondeva pubblicamente: "Ecco la base del mio socialismo: il certo e continuo incremento della pietà nel cuore dell'uomo
".
Orario. 9 ottobre: solo alla sera, 10 e 11 ottobre: intera giornata, 13 ottobre: solo alla sera, 14 ottobre: intera giornata
La V Festa del Borgo SantAndrea è organizzata dallAssociazione Quei de Borg ad SantAndrea Via Saffi, 64 Rimini.
Info: Tel. 0541 780447 - www.borgosantandrea.org
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