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Home / Notizie / Rimini rende un doppio omaggio a Federico Fellini

23-10-2006

Rimini rende un doppio omaggio a Federico Fellini

Al Museo in mostra l'opera incompiuta del Maestro, al Castel Sismondo i suoi disegni
 

A grande richiesta l’esposizione fotografica Tazio Secchiaroli, G. Mastorna opera incompiuta, che si tiene al Museo Fellini, sarà prolungata fino al 20 gennaio 2007. Per questo motivo, la mostra prevista in occasione del Premio Fondazione Fellini, che sarà inaugurata il 15 dicembre prossimo, ha trovato una nuova sede: saranno le sale dello storico e suggestivo Castel Sismondo ad ospitare la copiosa collezione di disegni del Maestro, gli stessi che in seguito hanno assunto forma animata nel documentario di Andrei Khrzhanovskij,  il Lungo viaggio (1997). Il film, che sarà proiettato in una sala attigua ai disegni, è stato premiato recentemente al Festival del documentario di Palazzo Venezia di Roma: il direttore della Fondazione Federico Fellini, Vittorio Boarini, ha ritirato personalmente la Targa del Presidente della Repubblica assegnata al miglior documentario d’arte italiana. Il Premio Fondazione Fellini, che Roman Polanski riceverà di persona, diventa per Rimini occasione di prestigio per realizzare eventi legati sia all’arte di Fellini che al grande cinema internazionale. Le iniziative saranno molte e coinvolgeranno la città in modo capillare; le due straordinarie esposizioni sono solo due degli appuntamenti da non perdere. Dal 21 gennaio, la mostra dedicata ai disegni del Maestro sarà trasferita al Museo Fellini e sostituirà definitivamente la precedente Tazio Secchiaroli, G. Mastorna opera incompiuta.

 

Il successo di pubblico riscosso dalla mostra dedicata agli scatti del grande Secchiaroli durante i provini che Fellini sottopose a Mastroianni, per il film mai realizzato, Il viaggio di G. Mastorna, è la dimostrazione del costante interesse che desta il cinema del Maestro riminese. Il viaggio di G. Mastorna è una storia particolarmente coinvolgente, proprio perché mai concretizzata; Fellini lo ha definito “un viaggio, immaginato, sognato, un viaggio nella memoria, nel rimosso, in un labirinto che ha un’infinità di uscite ma un solo ingresso. (…) Non un film, il sospetto di un film, l’ombra di un film, forse un film che non so fare”. Pare che tra gli ostacoli che bloccarono il progetto vi fosse la difficoltà di creare un set che visualizzasse l'altra dimensione, quell'aldilà in cui il viaggio si svolge; e che vi fosse anche una funesta premonizione fatta al regista dal parapsicologo torinese Rol. Ma soprattutto, mentre ci stava lavorando, Fellini fu colpito da malattia improvvisa, diagnosticata come male incurabile. Grazie alla visita di un ex compagno di classe, Sega, nel frattempo divenuto medico, Fellini uscì dall'incubo: questi infatti capì che si trattava di una "banale" pleurite allergica. Il regista guarì ma lesse l'episodio come un segno a non procedere nella sua “esplorazione” e non tornò più sul Mastorna, pur non abbandonando mai il progetto. La paura e le difficoltà personali di Fellini nei confronti de Il viaggio di G. Mastorna sono ben visibili nelle foto scattate da Secchiaroli, rari documenti visivi del film che a tratti sembra prendere forma nell’intenso rapporto tra il personaggio  Mastorna/Mastroianni e il regista. Il progetto della mostra, curata da David Secchiaroli (figlio del fotografo) è ad opera di Pro.d’e.