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08-02-2021

Rimini si candida a Capitale della cultura 2024

Teatro Galli

Mercoledì 17 febbraio alle ore 12.00 diretta streaming dal Teatro Galli, già luogo simbolo della cultura e della rinascita, per sancire l’inizio dei lavori verso la candidatura di Rimini a Capitale della Cultura 2024.
Il riconoscimento del Tempio Malatestiano patrimonio dell’Unesco e la candidatura di Rimini quale capitale della Cultura per il 2024 sono i due percorsi sfidanti che il Comune di Rimini ha deciso di intraprendere, proponendosi come polo storico, artistico, culturale di rilevanza nazionale e internazionale. 
L'appuntamento, riservato ai soli organi di informazione, sancirà l’inizio dei lavori in presenza del sindaco Andrea Gnassi e dell’assessore alla Cultura Giampiero Piscaglia, con la partecipazione dell’assessore alla cultura della Regione Emilia Romagna Mauro Felicori, della vicepresidente della Provincia di Rimini Alice Parma, del Vescovo di Rimini Francesco Lambiasi.  Interverranno inoltre due rappresentanti dei Sigismondo d’oro riminesi, Piero Meldini (Sigismondo d’oro 2005, che interverrà con un contributo video) e uno dei tanti volontari dell’Associazione Mare di Libri (Sigismondo d’oro 2016). A moderare la conferenza stampa sarà il giornalista caporedattore del Tgr Rai Giorgio Tonelli, il primo a lanciare l’iniziativa di Rimini capitale della cultura 2024. 

Si tratta di un primo passo di un percorso che porterà prima di tutto alla definizione di un comitato promotore a sostegno della candidatura, che si relazionerà anche con Parma e Ravenna, i due capoluoghi della regione Emilia Romagna, insigniti del titolo (Parma 2021, Ravenna 2015 quale città finalista nella competizione per la Capitale Europea della Cultura 2019). Un confronto con le vicine esperienze che sarà utile per definire le azioni da portare a termine e per comporre il dossier necessario a presentare la candidatura, che dovrà contenere un programma di iniziative e progetti per il 2024 mirate a valorizzare il patrimonio storico artistico e culturale e promuovere la città in Italia e nel mondo. Per il riconoscimento di capitale italiana della cultura è indispensabile infatti prima di tutto una mobilitazione generale, morale, civile, culturale di tutta la città, 


Il riconoscimento di Capitale italiana della cultura è stato istituito nel 2014 con gli obiettivi di sostenere, incoraggiare e valorizzare la capacità progettuale e attuativa delle città, per promuovere il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, la crescita e lo sviluppo economico. Nel 2015 il titolo fu assegnato alle Città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena; nel 2016 a Mantova e a seguire Pistoia, Palermo. Parma 2020 è stata prorogata al 2021 dal Dl Rilancio, che ha anche stabilito di conferire il titolo 2023, in via straordinaria, alle città di Bergamo e Brescia, zone tra le più colpite dall'emergenza epidemiologica da COVID-19.  

La procedura prevede l’uscita di un apposito Bando Ministeriale che stabilirà il termine entro cui le città che intendono candidarsi al titolo devono presentare una manifestazione scritta di interesse. Con lo stesso bando sono fissate le linee guida per il conferimento del titolo. Dopo aver presentato la manifestazione di interesse, scatta la seconda fase che richiede la presentazione da parte della città candidata di un ‘dossier’ che sarà poi valutato da una giura, che selezionerà i dieci migliori progetti. Le città che compongono questa short list saranno chiamate a presentare i loro dossier in audizioni pubbliche, al termine delle quali la giuria indicherà al Ministro il progetto di candidatura più idoneo alla designazione di “Capitale italiana della cultura”. Il titolo sarà poi attribuito da parte del Consiglio dei ministri.