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Home / Notizie / Per documento e meraviglia: fino al 26 gennaio nelle Sale antiche e alla Galleria dell’Immagine la mostra che celebra i 400 anni della Biblioteca

10-01-2020

Per documento e meraviglia: fino al 26 gennaio nelle Sale antiche e alla Galleria dell’Immagine la mostra che celebra i 400 anni della Biblioteca

sale antiche della Biblioteca Gambalunga

Per documento e meraviglia. Una storia lunga 400 anni è il titolo della mostra organizzata dalla Biblioteca Gambalunga di Rimini nelle sale antiche e alla Galleria dell'Immagine. L’evento fa parte delle celebrazioni, iniziate lo scorso 23 aprile, per i 400 anni della Gambalunga, istituzione sorta per volere del giureconsulto ed erudito Alessandro Gambalunga che nel 1619, alla sua morte, la destinò alla città di Rimini.

Ospitata tra la Galleria dell'Immagine e la splendida cornice delle Sale antiche della Biblioteca Gambalunga, la mostra propone un viaggio nel tempo alla scoperta dei poliedrici volti della città attraverso i preziosi codici, le carte d’archivio e le fotografie patrimonio della Gambalunga, visitabile fino al 26 gennaio 2020

Qui si incontrano i progenitori illustri di cui la città ha favoleggiato; si ammirano i manoscritti della raffinata ed enigmatica corte malatestiana; si leggono le appassionate discussioni sull’identità cittadina, il suo segno zodiacale, i dialoghi scientifici con gli intellettuali d’oltralpe, fino alle narrazioni che hanno fatto di Rimini un mito dell’immaginario contemporaneo.

Tra gli oggetti di grande valore il codice della Regalis historia sulle origini della famiglia Malatesta in mostra nella Sala des Vergers; l’elegantissimo e preziosissimo codice dell’Astronomicon di Basinio, primo poema astronomico dell’Umanesimo con dedica a Malatesta Novello per la prima volta esposto al pubblico grazie a Crédit Agricole Italia; Il vitto pitagorico di Jano Planco, un libello anti vegetariani scritto dal medico, scienziato ed erudito riminese (al secolo Giovanni Bianchi) e ancora  il Raccolto istorico di Cesare Clementini (1616) - prima storia generale della città di Rimini fondata, almeno in parte, sui documenti - e il Sito Riminese di Raffaele Adimari (1617), sorta di zibaldone su Rimini e dintorni. Non poteva mancare il libello Ariminensis Rubicon in Caesenam Claramonti (1641)  di Monsignor Giacomo Villani, sul tema che solletica l’orgoglio di più di una città romagnola: la localizzazione del fiume attraversato da Cesare.

Con il titolo “Rimini, cos’è” la Galleria dell’Immagine, al piano terra della Gambaluga, ospita, attingendo al proprio archivio fotografico, una mostra multimediale che racconta la Rimini moderna e contemporanea. E’ la Rimini battezzata l’Ostenda d’Italia agli inizi del Novecento, quindi la Nizza dell’Adriatico (Anni Venti), per diventare negli anni ’50 e ’60 la Miami d’Europa e così via fino ai giorni nostri.

Una vera opportunità anche per ammirare i preziosi arredi  nelle quattro sale antiche, le tre allestite nella prima metà del Seicento dal bibliotecario Moretti con severe scansie di noce e l'ultima, gioiello di stile veneziano, decorata dal pittore Giovan Battista Costa nel settecento. In occasione della mostra, il fascino antico e ricercato delle sale è arricchito e reso cangiante dall’installazione Ex libris per luci cangianti, a cura di Annamaria Bernucci, realizzata dall’artista visivo Daniele Torcellini. Una sinestesia di segni, forme e luci che vestono i libri e le insegne gambalunghiane di nuove sembianze. Una operazione che dilata l'esperienza della memoria, per rendere omaggio al fondatore della Gambalunghiana, inseguendo una strada allusiva e metaforica attorno ai libri.

La Mostra è ideata e curata dalla direttrice della Biblioteca di Rimini Oriana Maroni, con la collaborazione per la sezione storica dello scrittore Piero Meldini e il contributo di Maria Cecilia Antoni e Nadia Bizzocchi.

Orario: la mostra sarà visitabile da martedì a domenica: ore 16-19 
Sono previste visite guidate alla mostra, gratuite su prenotazione: da lunedì a venerdì ore 12 -17; il sabato su tre turni alle ore 9.30, 10.30, 11.30

Info e prenotazioni: 0541704486; fondi.antichi@comune.rimini.it