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L'intervento del Sindaco al convegno dell'Aia

Data comunicato: 
20 Gennaio 2005
L'intervento del Sindaco al convegno dell'Aia

Trasmettiamo il testo dell'intervento, fatto dal Sindaco Alberto Ravaioli, al convegno sul turismo promosso dall'Associazione Albergatori di Rimini

"Buongiorno a tutti.
Permettetemi innanzitutto un ringraziamento all’Associazione Albergatori per avere organizzato questa giornata il cui senso mi pare essere più spostato verso la prassi piuttosto che la teoria. E questo, credo ne converrete, rappresenta già una piccola e gradita novità.
Non è mia intenzione tediarvi con quintali di dati e cifre dal sapore vagamente propagandistico ma personalmente non voglio neanche cadere nella tentazione opposta, vale a dire snocciolare un grumo di slogan capaci di far rumore solo lo spazio di un mattino. Parto da una sintetica fotografia dell’esistente.

Il pensiero dominante del programma di mandato proposto ai cittadini nel maggio del 2001 era questo: fare di Rimini un’area europea per l’ospitalità e i servizi all’impresa e alla persona.

Era ed è qualcosa di più della Rimini ‘città turistica’ così come spesso la si intende, sottostimandone le potenzialità. Dobbiamo chiederci allora se a quel processo annunciato quattro anni fa sono seguiti i fatti. Provo a metterli in fila: nel 2001 è stato inaugurato un quartiere fieristico tra i più belli e funzionali in Italia corredato da una nuova viabilità, l’anno successivo ha aperto i battenti la splendida darsena, quindi il Centro Agroalimentare anch’esso importante per una migliore organizzazione del sistema turistico a favore delle imprese e dei cittadini (penso, ad esempio, alla soluzione dell’annoso problema della Dogana al porto), il centro storico è stato ampiamente riqualificato trasformandolo- è constatazione comune- in una risorsa del turismo locale, sono stati realizzati interventi di risanamento ambientale e di miglioramento della rete fognaria con particolare attenzione alle vasche di prima pioggia e degli scarichi a mare. Vorrei ricordare anche il potenziamento del depuratore di S. Giustina per un investimento pari a 25 milioni di € a cui vanno aggiunti altri 10 milioni di € per la condotta che collega Bellaria con il depuratore di Rimini che risolve i problemi di Bellaria e contemporaneamente i problemi della zona nord di Rimini. Grazie agli interventi realizzati e a quelli che seguiranno problemi endemici della città stanno via via risolvendosi positivamente. Quindi è diventato corpo denso di significato la sede universitaria riminese, si è verificato un chiaro e evidente recupero di immagine sintetizzato simbolicamente dalle due consecutive dirette Rai del Capodanno 2004 e 2005.

Tutte queste azioni, unite all’approvazione e al finanziamento del nuovo Palazzo dei Congressi avvenute un mese fa, concludono idealmente la prima importante fase del progetto di area europea per l’ospitalità e i servizi, quella incidente sui versanti dell’infrastrutturazione strategica e della cosiddetta destagionalizzazione.

Scopro l’acqua calda se dico che, grazie principalmente a queste opere (costate complessivamente, tra risorse pubbliche e private, oltre 400 milioni di euro) è stato possibile parare sulla media annua meglio di altre località dalla stessa nostra vocazione l’evidente crisi di fiducia del turista/viaggiatore nazionale e internazionale seguita all’11 settembre 2001, al rischio terrorismo, alle guerre, all’avvento dell’euro e all’esplosione della bolla della new economy.

Adesso siamo nella seconda fase, quella definibile dall’espressione ‘qualità urbana diffusa e media e grande mobilità e viabilità’.
Sono state attivate numerose progettazioni decisive. Mi riferisco al Trc (il cui progetto è stato approvato in linea tecnica dal Governo), al Piano Spiaggia (il cui approdo in Consiglio Comunale avverrà nelle prossime settimane), al Parco Spiaggia Marina Centro, alla grande sfida pubblica e privata vertente sul patrimonio delle colonie (bando Novarese ormai agli sgoccioli, recupero della Bolognese in corso, stretta finale per lo sblocco della Murri), alla terza corsia autostradale e l’eliminazione dei punti neri della Statale Adriatica sulle quali abbiamo riscontri a intermittenza con l’Ente centrale finanziatore, al rifacimento della viabilità nella zona Nord e Sud della città, al restauro del Teatro Galli. Non solo: se sinora abbiamo seguito quei percorsi consentiti dalla Legge regionale del 2000 per dare risposte celeri alle domande di sviluppo della città, operando nel contempo per la definitiva redazione del Piano Strutturale, posso annunciarvi che di concerto con l’Assessorato all’Urbanistica stiamo lavorando per andare oltre allo stesso Piano Strutturale.
Si sta infatti pensando di attivare quel Piano Strategico della Città in grado di coordinare e programmare nel medio e lungo periodo lo sviluppo sostenibile di questa realtà coinvolgendo non solo i soggetti interessati alla parte urbanistica ma anche le forze sociali, culturali e economiche cittadine. Un Piano che renderà più efficaci anche le successive azioni di promozione e marketing del territorio. Entro il mese di maggio 2005 un convegno di studi darà ufficialmente il via a questa ambiziosa operazione.
In estrema sintesi, dunque, l’hardware è stato in buona parte stato completato e attivato per andare a realizzazione in un periodo di 5-7 anni. Nel frattempo si deve operare affinché sia chiaro all’esterno, lineare nei percorsi, definito nelle strategie, importante nei risultati l’elemento software.

Condivido l’idea che una città come Rimini debba pensare ogni cosa che fa e produce in chiave turistica.

Ciò non significa trascurare i residenti ma anzi costruire una città principalmente bella, piacevolmente sorprendente e ricca di opportunità per chi ci vive tutto l’anno e dunque godibile anche per coloro i quali decidono di passare un periodo di vacanza. Si dice con un paradosso che a Rimini fa turismo anche il colore di un uscio di casa. E’ indiscutibilmente vero.

Proprio per questo il punto di sintesi in chiave comunale deve essere rappresentato dalla figura- garanzia del Sindaco che coordina il lavoro dei diversi Assessorati, facilitando e stimolando nel contempo la partecipazione/discussione attiva dei soggetti istituzionali e privati coinvolti nella cosa pubblica.

Si tratta in sostanza di rendere più sistematico il confronto con la società riminese per raggiungere gli obiettivi della programmazione territoriale, del sostegno alle imprese e della fiducia del cittadino nell’appartenenza a una città che sente sua: non penso alla creazione di un altro ente o azienda comunale ma semmai a un tavolo di concertazione nel quale la comunanza degli obiettivi si esplica nella condivisione dei progetti sui quali può innestarsi il contributo anche economico dei soggetti privati e delle categorie economiche. E’ un circuito- primo pezzo della cinghia di trasmissione che può facilmente essere acceso, dando il Comune precise certezze e strumenti soprattutto riguardo i progetti di sviluppo e di sostegno alle imprese turistiche. Penso al nuovo piano spiaggia ma anche al percorrere fino in fondo l’opportunità data da Sviluppo Italia e soprattutto alla possibilità di attuare quelle Società di Trasformazione Urbana capaci di mettere assieme l’interesse pubblico con quello dei proprietari di alberghi e dei servizi turistici.
L’obiettivo è chiaro: mettere in campo uno strumento in grado di affrontare il grande tema dell’azienda turistica in affitto o marginale come opportunità per riqualificare la nostra offerta turistica. Colgo questa occasione per annunciarvi che stiamo valutando l’opportunità di modificare le norme urbanistiche che riguardano le strutture ricettive al fine di evitare nella maniera più assoluta forme di speculazione immobiliare.
Il secondo pezzo della cinghia di trasmissione non può che essere l’Agenzia provinciale di marketing che deve promuovere adeguatamente il sistema turistico locale, mettendo assieme i soggetti pubblici e privati che fanno continuamente comunicazione turistica.

Sono d’accordo con la Provincia di Rimini a che l’Agenzia vada rapidamente ripensata dandole un’organizzazione più corposa ma flessibile, creando un coinvolgimento più stringente del soggetto privato attraverso anche un preciso ruolo direttivo, arricchendola di apporti economici sensibili da parte del privato, lavorando incessantemente a tutti i livelli affinché sia riconosciuto a livello regionale e nazionale l’eccellenza turistica del Riminese.

Si badi, ciò non vuol dire schiacciare altri territori ma fare del nostro appeal e della nostra esperienza specifica un’opportunità messa a disposizione anche dei territori vicini. Così come avviene quotidianamente in ogni altro settore dell’economia mondiale.
E’ chiaro in questo senso- terza parte della cinghia di trasmissione- una risposta positiva deve venire dalla Regione Emilia Romagna alla quale vanno riconosciuti molto meriti a partire dalla capacità di surrogare negli ultimi anni con le proprie politiche l’assenza di intervento del Governo sul versante turistico. Indubbiamente la Legge Errani è stata un ottimo paracadute senza il quale saremmo precipitati al suolo in anni di pressoché totale latitanza degli organi centrali ma va detto che è giunto il momento di intervenire sui punti critici della stessa normativa, ampliandone obiettivi e persino ambizioni. A Vasco Errani, che è un amministratore che stimo, chiediamo che la Riviera di Rimini- intesa come sistema in cui convergono soggetti pubblici e privati- venga assunta come eccellenza dalla quale partire per promuovere, rinnovare, stimolare. Chiediamo che la Regione riconosca questa specificità turistica della nostra destinazione. Chiudo il mio intervento su un punto apparentemente politico, ma in realtà in sintonia con quanto affermato sinora nel mio intervento. La nostra realtà, il territorio di Rimini e della sua provincia deve trovare pari dignità nel governo della regione. Le nostre specificità e peculiarità sono una risorsa strategica della nostra regione lasciarle fuori è un impoverimento di tutto il sistema. Con queste motivazione penso che il Presidente Errani possa cogliere il senso vero di questa richiesta che lasciamo alle sue autonome decisioni."