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03-07-2011

Al via la rassegna Agostiniani Estate

Fino al 13 agosto appuntamento con il cinema sotto le stelle in centro storico. Ecco il programma

Un re afflitto da balbuzie in cura da un logopedista poco ortodosso; un gruppo di operaie scatenato che rivendica pari diritti e retribuzione; due fratelli che nel pugilato cercano il riscatto sociale. E ancora: un ragazzino deciso a ritrovare il padre che lo ha abbandonato; una donna dell'alta borghesia costretta a reinventarsi escort per onorare i debiti del marito defunto. Queste solo alcune delle storie più intense e divertenti, commoventi e originali di quest’ultima stagione cinematografica, che da lunedì 4 luglio a sabato 13 agosto, alle ore 21.30, torneranno a rivivere alla corte dell’ex convento degli Agostiniani, in via Cairoli 42: trentun pellicole, tra film d’autore e d’intrattenimento, proiettate in uno dei luoghi più piacevoli della città: la magia della settima arte unita al fascino del centro storico, questa la formula che ha fatto di “Cinema sotto le stelle” la rassegna estiva più seguita dal pubblico riminese.

Una rassegna senza pregiudizi, uno sguardo sul cinema a 360 gradi, all'insegna del buon umore e della riflessione, dell'umorismo e dell'impegno: da Habemus Papam (mercoledì 13 luglio) di Nanni Moretti, il film italiano più atteso dell’anno, dove, come nel più volte premiato Il discorso del Re (mercoledì 20 luglio) di Tom Hooper, è messo in scena un uomo di potere sopraffatto dal sentimento della propria inadeguatezza, al mistico e visionario The Tree of Life (martedì 2 agosto) di Terrence Malick, palma d’oro a Cannes e già rubricato a capolavoro della storia del cinema; dalle lotte di classe e di genere ambientate con ironia e piglio realistico da Nigel Cole in We Want Sex (martedì 5 luglio) nell’Inghilterra degli anni sessanta e con eleganza e nostalgia da François Ozon in Potiche (lunedì 8 agosto) nella Francia del decennio successivo, al rigore di Uomini di Dio (domenica 24 luglio) di Xavier Beauvois sul massacro di una comunità di monaci nel nord del Maghreb; dall’iperbolico e fumettistico Machete (martedì 9 agosto) dell’enfant terrible Robert Rodriguez, all’eccessivo, per stile vicenda e personaggi, Precious (venerdì 12 agosto) di Lee Daniels; dal premio Oscar In un mondo migliore (domenica 10 luglio) di Susanne Bier a Noi credevamo, il potente affresco risorgimentale di Mario Martone, a cui, nel 150° dell’Unità d’Italia, non poteva che essere riservata la serata d'apertura.

Dell’Italia, e dei vizi e delle virtù degli italiani, si parlerà molto in quest'edizione di “Cinema sotto le stelle”: una stagione, quella appena conclusa, straordinaria per il cinema di casa, premiato al botteghino e apprezzato dalla critica; un cinema che pare abbia riscoperto la voglia e il coraggio di raccontare la realtà che lo circonda, adottando in prevalenza, com’è nella sua più gloriosa (e popolare) tradizione, il registro leggero della commedia, di costume innanzitutto, ma anche comica e grottesca. Ne sono esempio: Qualunquemente (giovedì 4 agosto) di Giulio Manfredonia che, attraverso il personaggio cialtrone inventato da Antonio Albanese, fotografa un pezzo poco onorevole di paese; Boris – Il film (giovedì 21 luglio) del trio Ciarrapico, Torre e Vendruscolo che nel salto dal piccolo al grande schermo non perde alcunché della sua ferocia e carica eversiva; Nessuno mi può giudicare (mercoledì 10 agosto), eletta miglior commedia dell’anno dai giornalistici cinematografici e diretta da Massimiliano Bruno, un esordio alla regia pieno di colore, di battute e con una travolgente Paola Cortellesi; il felliniano Gianni e le donne (sabato 6 agosto), secondo capitolo, dopo Pranzo di Ferragosto, del ciclo autobiografico del sessantenne Gianni Di Gregorio, la cui gentilezza un po’ crepuscolare stride con la volgarità di questi tempi mettendone alla berlina la finta esuberanza giovanilistica; e, infine, La Passione (lunedì 11 luglio) di Carlo Mazzacurati sulla crisi d’ispirazione (e di motivazione) di un regista, a cui presta faccia e cuore Silvio Orlando, con Giuseppe Battiston, anche lui del cast, uno dei migliori interpreti di questa nuova ondata di commedie all’italiana.
A tutt’altro stile di recitazione s’ispira, invece, la mimica di Toni Servillo, nel ruolo di Mazzini nel già citato Noi credevamo e protagonista di altri tre film in rassegna: falsificatore di bilanci ne Il gioiellino (venerdì 8 luglio) di Andrea Molaioli sul crac Parmalat; camorrista pentito e in cerca di un nuovo destino nel thriller di Claudio Cupellini Una vita violenta (lunedì 18 luglio); e giocatore d’azzardo nel rarefatto Gorbaciof (domenica 7 agosto) di Stefano Incerti, ambientato in una Napoli quasi astratta. A chiudere la pattuglia italiana, Tatanka (domenica 31 luglio), il film sul pugilato che il regista Giuseppe Gagliardi, ospite della rassegna, ha tratto da un racconto de La bellezza e l’inferno di Roberto Saviano; boxe protagonista anche di The Fighter (giovedì 7 luglio) di David O. Russell, una storia (vera) di riscatto e rivalità tra fratelli.

Di coppie scoppiate (e di corna) racconta Tamara Drew (sabato 9 luglio), deliziosa commedia degli equivoci firmata da Stephen Frears; di amori sabotati e di libertini intrappolati parla invece Il truffacuori (giovedì 14 luglio) di Pascal Chaumeil, che rinverdisce il repertorio classico della commedia romantica; passano le stagioni in Another Year (sabato 16 luglio) di Mike Leigh, che racconta, con levità e grazie soprattutto alla straordinaria abilità dei suoi attori, la complicità di una coppia sposata da oltre quarant’anni; il quotidiano di un altro matrimonio, ma tra lesbiche alle prese con due figli adolescenti e con il loro padre biologico, è al centro de I ragazzi stanno bene (lunedì 25 luglio), arguta commedia diretta da Lisa Cholodenko; squinternata la relazione che un nevrotico quarantenne cerca di costruire con una giovane cantante ne Lo stravagante mondo di Greenberg (sabato 13 agosto) di Noah Baumbach, che incide nel volto di Ben Stiller lo smarrimento di un’intera generazione; in cerca del posto giusto dove far nascere e crescere il figlio la coppia di American Life (lunedì 1 agosto) di Sam Mendes, alla prova, dopo American Beauty e Revolutionary Road, con una produzione a basso costo.

Viaggia nel passato, per scongiurare un’esplosione devastante, il comandante di Source Code (domenica 17 luglio), il coinvolgente e intricato film di fantascienza di Duncan Jones; scava nella memoria di una famiglia e di un popolo, quello libanese, La donna che canta (mercoledì 6 luglio) di Denis Villeneuve; ricerca l’affetto del padre che lo ha abbandonato Il ragazzo con la bicicletta (venerdì 15 luglio) dei fratelli Dardenne; guida un corteo funebre Il responsabile delle risorse umane (mercoledì 27 luglio) di Eran Riklis, strampalato on the road, da Israele alla Romania, tratto dall’omonimo romanzo di Abraham Yehoshua.


La rassegna “Cinema sotto le stelle” è ideata dalla Cineteca Comunale di Rimini e realizzata in collaborazione con Notorius Rimini Cineclub.

Ingresso intero 5 euro - ridotto 4,50 euro Cult Card 4,50 euro
In caso di maltempo, laddove possibile, le proiezioni si terranno al Teatro degli Atti, via Cairoli 42. I biglietti non saranno rimborsati

Per informazioni: tel. 0541 704302
cineteca@comune.rimini.it