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19-08-2002

Il nuovo volto dell'arco d'Augusto

19 agosto: smantellati i cantieri, l'arco torna ad essere porta della città

Oggi verrà svelato il nuovo volto dell’Arco d’Augusto che tornerà a svolgere l’originaria funzione di Porta della città. Il simbolo di Rimini torna ad essere luogo di incontro e di identità attraverso un intervento che recupera il monumento e evidenzia le antiche mura romane.

Una grande area verde, una nuova viabilità meno invasiva, un suggestivo sistema di illuminazione permetteranno ai cittadini e ai visitatori di apprezzare la bellezza e la grandiosità di un'opera unica nel suo genere, da 2000 anni simbolo di Rimini nel mondo.

Ultimo sopralluogo lunedì 19 agosto e poi verrà avviata la rimozione delle strutture in legno che, da metà gennaio, segnano il cantiere dell'intervento di riqualificazione e valorizzazione dell'Arco d'Augusto .

Nel corso di un incontro al quale hanno preso parte l'Assessore ai Lavori Pubblici, Tiziano Arlotti, e il funzionario di zona della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna, Dott.ssa Maria Grazia Maioli, è stato deciso di procedere alla copertura dei piazzali immediatamente a monte e a mare dell'Arco d'Augusto e all'interramento temporaneo dei resti archeologici.

La scelta è stata fatta sulla base di una serie di considerazioni tecniche e storiche. Il piazzale a monte dell'Arco d'Augusto era stato oggetto di interventi archeologici sistematici nel corso di tre successive campagne di scavo, condotte tra il 1982 e il 1987, che avevano consentito di conoscere- per quanto riguarda il perimetro esterno e gran parte dello sviluppo interno- l'imponente domus individuata e parzialmente messa in luce negli scavi compiuti a fine anni ‘50. Si tratta di un importante complesso residenziale, il cui impianto- ricco di mosaici in bianco e nero di grande qualità- risale all'età augustea e attraverso restauri e modifiche ha continuato a esistere fino alla tarda antichità.

Meno definita invece la conoscenza delle opere lato mare, in passato oggetto di sondaggi e piccoli saggi di scavo, non sufficienti tuttavia a consentirne una piena lettura. Il lavoro di pulitura e di evidenziazione dei resti, portato avanti nelle scorse settimane dagli archeologi incaricati dal Comune e diretti dalla Soprintendenza Archeologica, hanno consentito di valutarne qualità e consistenza, in parte compromessa da lacune e buche dovute ai ripetuti tagli avvenuti dal dopoguerra per la realizzazione delle diverse reti urbane.

Considerate tali condizioni oggettive e l'opportunità di affrontare analisi archeologiche sistematiche e necessariamente lunghe, si è al momento ritenuto di procedere con la copertura dell'area, al fine di reperire le risorse indispensabili per affrontare per esteso l'indagine dei resti giacenti nel piazzale a mare. Il Comune di Rimini si è formalmente impegno, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna, ad avviare scavi archeologici sistematici e approfonditi della parte a mare dell'Arco d'Augusto entro i prossimi 5 anni, mettendo a disposizione i fondi necessari a un'esplorazione completa. Tutto questo in considerazione dell'importanza del luogo e dell'opportunità, ai fini della conoscenza topografica e urbanistica di Rimini romana, di conoscere per intero l'articolazione del complesso.

Al fine di offrire ai cittadini una lettura corretta e uno strumento di conoscenza oggettiva, si è altresì scelto di non procedere alla 'ricostruzione' dei resti della domus a monte sotto il verde; la messa in luce e la corretta interpretazione dei resti a mare, infatti, potranno consentire di valutare la possibilità di una riproposizione complessiva delle due distinte situazioni archeologiche.