Case d'altri. Paesaggi e architetture dell'appennino Emiliano Romagnolo

Pubblicato il: 28 Gennaio 2015

Bologna - Verucchio immersa nella luce del tramonto, un paesaggio d’autunno a Borgo Val di Taro, tra Baselica e Belforte, nel parmense. L’antico oratorio di Perduca, abbarbicato sulle rocce di Travo, nel piacentino. Valli, crinali e casolari nella zona del Monte Erno, nel forlivese. E poi mulini, torri, borghi e “balchi”, i ballatoi tipici delle zone di montagna. Sono cinquanta le fotografie di Paolo Zappaterra raccolte nella mostra “Case d’altri. Paesaggi e architetture dell’Appennino emiliano romagnolo”, a cura di Piero Orlandi e Piera Raimondi Cominesi, allestita nel cuore di Rimini, nella sala dell’Arengo.

Il titolo della mostra – un omaggio al racconto "Casa d’altri" di Silvio D’Arzo, ambientato nell’Appennino emiliano – è frutto della campagna fotografica (oltre 5.000 scatti) promossa e commissionata dalla Regione Emilia-Romagna sul patrimonio paesaggistico e architettonico dell’Appennino. Durante quattro stagioni (l’intero 2007) Paolo Zappaterra, fotografo ferrarese che ha al suo attivo molte ricerche sul “campo”, ha perlustrato montagne e colline dell’Emilia-Romagna, creando un vero e proprio racconto per immagini, dove l’architettura rurale si rivela funzionale al paesaggio.

L’esposizione riminese (inaugurata venerdì 11 settembre) è la seconda di una serie che, nel corso del 2009 e del 2010, toccherà le città capoluogo della regione. Il singolare allestimento nella grande sala dell’Arengo, a cura della scenografa Silvia Veronesi, con pietre e legno, si richiama a forme naturali, ed è corredato da una struttura, una sorta di piccola casa, dove vengono proiettate immagini accompagnate dalle musiche appositamente create dalla compositrice Paola Samoggia.

Alla mostra è abbinato il catalogo (Federico Motta editore).

Con “Case d’altri” la Regione Emilia-Romagna (assessorato Cultura, Sport, Progetto Giovani, assessorato Turismo e Commercio, Agenzia informazione e ufficio stampa della giunta, Istituto per i beni artistici culturali e naturali) in collaborazione , in questo caso, con il Comune di Rimini (assessorato Cultura, assessorato Turismo) porta avanti il proprio impegno in tema di politiche culturali e di gestione del territorio. Un impegno nato negli anni Settanta: fu infatti soprattutto per impulso dell’Istituto dei beni culturali, allora fortemente ispirato da studiosi come Andrea Emiliani, Ezio Raimondi, Pier Luigi Cervellati e altri, che per la prima volta in Italia un ente pubblico cominciò a realizzare interventi di ampio respiro di catalogazione e tutela.

L’autore delle fotografie: Paolo Zappaterra
Il viaggio di Paolo Zappaterra nel mondo della fotografia è cominciato oltre quarant’anni fa. Numerose le sue pubblicazioni, in gran parte reportage di spaccati di mondo diversi per geografia e usi di vita quotidiana. Tra gli altri, “La Grecia dei Colonnelli” (1969), “Luoghi ebraici in Emilia-Romagna” e “Il sentimento della Città” (1990), “Panarea” (2002). Zappaterra ha realizzato inoltre documentari di viaggio per la Rai e Telemontecarlo, video d’arte per Palazzo Diamanti di Ferrara. Collabora con agenzie internazionali come Grazia Neri e Contrasto. Le sue fotografie sono state esposte in molte sedi italiane e estere, tra cui l’Istituto italiano di cultura di Lisbona e la New York University.

 

La mostra è aperta fino al 4 ottobre
Orario: 16 - 22. Lunedì chiuso